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12.12.2021

LINEA CABERT STORIA

Lo studio della visual identity di questa nuova linea è stato preceduto da un’indagine di mercato. Volevamo creare un’etichetta adatta a un pubblico ampio: abbiamo intervistato 100 persone di varie fasce d’età, con conoscenze del vino di livello diverso, chiedendo di indicare 5 etichette di loro gusto e 5 etichette considerate poco attraenti. Il test si è svolto all’interno di un’enoteca che offriva diverse centinaia di possibili opzioni.

Dall’indagine è emerso che la percezione della gradevolezza di un’etichetta subisce una variazione drastica tra gli intervistati di meno di 45 anni e quelli dai 45 anni in su. Abbiamo quindi riassunto in un unico layout gli elementi principali del linguaggio visuale che entrambe le fasce di età trovavano gradevole e interessante nelle etichette che erano state loro sottoposte per una valutazione, proponendo un mock-up che tutti gli intervistati, indipendentemente dalla fascia d’età d’appartenenza, hanno considerato vincente.

TERRITORIALITÀ

Il Friuli Venezia Giulia è un territorio che da sempre è vocato alla viticoltura, è ricco di biodiversità (preziosissima per la vite e per la vita di chi lo abita e lo visita) e che si estende dalle montagne al mare.

Uno degli obiettivi principali che ci siamo prefissi nello studio della visual identity di Cabert è stato quello di includere nell’etichetta alcuni elementi che richiamassero questo territorio così ricco di sfaccettature.

ELEMENTI DELLA VISUAL IDENTITY

La palette_ il blu ottanio rappresenta, nelle diverse tonalità utilizzate, un percorso che va dal mare profondo al cielo: la tonalità più chiara, infatti, rappresenta il cielo terso, pulito dal vento che soffia dalle montagne.

Lo strappo_ sul margine inferiore dell’etichetta rappresenta le catene montuose del Friuli Venezia Giulia, visibili da ogni punto della Regione, anche dalle località marine.

Lo stemma_ al centro dell’etichetta è la nostra eredità: è infatti una rivisitazione dello stemma di Bertiolo, il paese in provincia di Udine sede della nostra Cantina.

Il nome Storia_ racconta la nostra storia di produttori e quella di una regione straordinaria per la qualità dei suoi vini e per la bellezza dei luoghi e dei paesaggi.

Il lettering_ La scelta è ricaduta su caratteri molto classici, che si armonizzassero con il logotipo CABERT e che sapessero trasmettere, nel contempo, una sensazione di solidità e di storicità al consumatore finale.

Il logotipo Cabert_ Il logotipo storico della nostra Cantina è stato trattato con un rilievo microinciso che ne esalta il disegno e gli dà corpo e autorevolezza, scolpendolo nella carta.

La carta_ È stata scelta la Cotton White, una carta ad alto spessore ottenuta al 100% da fibre di cotone (wood-free) ed estremamente materica, la cui texture decisa contribuisce a definire la personalità della confezione: tattile, sobria e classica, ma anche estremamente contemporanea per l’uso che è stato fatto dei rapporti vuoto/ pieno e per la scelta minimalista di escludere lavorazioni baroccheggianti come per esempio gli ori in lamina, ormai abusati.

UTENTE FINALE: Fondamentale e prioritaria è stata, per noi, l’attenzione al consumatore finale: lo abbiamo coinvolto nella fase d’indagine ma anche e soprattutto in quella di progettazione. Sono sempre di più le persone vogliono avvicinarsi al mondo del vino: spesso, però, non hanno la preparazione adeguata e si affidano al consiglio di un esperto, temendo, magari, di fare domande e approfondire. Ma il momento storico che ha visto la nascita di Cabert Storia, quello della grande pandemia, ha costretto moltissimi a casa, a provare e sperimentare, ad apprezzare un bicchiere di vino senza il consiglio facile e diretto di chi è del settore.

Tenendo conto di questa rapida evoluzione nell’approccio al vino, abbiamo voluto guidare il consumatore finale in un ideale e personale wine-tasting dei vini della linea Cabert Storia, suggerendo l’ordine ideale di degustazione con un input visivo chiaro e comprensibile: le diverse gradazioni di blu ottanio. Dalle gradazioni più chiare alla più scura, il consumatore è invitato a passare dai vini facili e freschi a quelli strutturati e corposi: di fatto l’intensità cromatica dell’etichetta suggerisce l’ordine di degustazione dei vini.

Riteniamo così di aver semplificato la comunicazione tra cantina e consumatore: l’obiettivo è quello di dare un’unica indicazione: “degustando i vini della linea Cabert Storia suggeriamo di partire dall’etichetta più chiara, proseguendo fino a quella più scura”. Un suggerimento chiaro e comprensibile, e consumer friendly, che può avere un risvolto didattico e, in un certo senso, piacevolmente ludico.